L’asino: un viaggiare diversamente lento

Il trekking con l’asino viene definito trekking someggiato.
La soma è il carico portato dall’animale sull’apposito supporto: il basto.
Il carico è un’essenza fondamentale per questo modo di viaggiare; parte di un rituale continuo in cui i partecipanti si trovano a dover affrontare difficoltà mai provate.
È il senso stesso dell’essere carovana.

Redazione CdC
26 gennaio 2013

Lo spostamento di uomini e animali, il carico collettivo è un insieme di contesti nuovi, ma che riportano alla nostra ancestrale predisposizione nomade.
Il viaggiatore che percorre un itinerario in questo modo, diventa co-partecipe di un insieme di emozioni e aspetti introspettivi di grande stimolo riflessivo.
Camminare con a fianco l’animale, assume un senso di appartenenza a un cerchio ampio, dove il territorio attraversato è un mondo in cui ruota il binomio di interazione che si instaura con l’asino.
È un senso di vagabondaggio più intenso, perché gli animali hanno dalla loro l’aspetto libero del non dover arrivare.
In questo, essi ci aiutano a vivere la diversa temporalità, in un parametro più consone ad un ritmo di vita cui spesso facciamo riferimento quando ci apprestiamo a compiere un viaggio esplorativo nella natura.

Il viaggiare con l’asino assume delle valenze educative per il nostro comportamento; ci aiuta a rilassare i pensieri e rallentare le tensioni, pone dei momenti di aiuto psicologico di elevata utilità; l’interazione con l’animale è una pet-teraphy in movimento.
Persone che hanno situazioni difficili o problemi psicologici derivati da angustie della vita, come lutti o disgrazie sentimentali, trovano spesso un aiuto morale di enorme spessore. Di conseguenza è inevitabile pensare all’escursionismo someggiato come a una terapia dell’anima, in cui la bellezza dello spostamento, assume un senso di arricchimento e rafforzamento psicologico.

Ci sono tanti sentieri da percorrere, i sentieri della vita sono ogni giorno i passi che portiamo avanti nell’itinerario della nostra esistenza.
Ci sono sentieri che si intrecciano e portano salite, ma al contempo sono sfide.
Ci sono sentieri che portano a incontri che diventano sentieri nuovi anch’essi.

Il sentiero dell’asino è una mulattiera verso spazi che sono da trovare dentro e fuori di noi.
Guardandolo, sapremo cogliere il suo sguardo, che non parla, ma dice molto.
Un viaggio in compagnia di questi amici dalle lunghe orecchie è un’esplorazione che ci fa capire, in un modo semplice, che spesso dobbiamo davvero pensare a tutto ciò che intorno a noi può esserci e guardarlo con una prospettiva diversa: partendo dalla parola ASINO.
Chi conosce, o ha vissuto esperienze con questo animale, capisce il valore di tale complimento. Se qualcuno ci dirà “sei un asino” risponderemo... grazie!

Massimo Montanari