Capodanno al Casale le Crete 2007

Si è concluso da un paio di giorni il Capodanno al Casale le Crete: un viaggio fatto di belle camminate tra la neve, buon cibo e buoni vini. Per quattro giorni abbiamo camminato tra le montagne della Marsica, con un’escursione a Zompo lo schioppo, tra i faggi e le rare piante di tasso, una ai piedi dell’imponente Monte Sirente, una al Rifugio Sebastiani e la passeggiata conclusiva di inizio anno attraverso i borghi che si trovano introno al Casale. La neve ci ha accompagnati ma senza permetterci di utilizzare le ciaspole (l’inverno insolito fa anche di questi scherzi), anche se da Campo Felice al rifugio Sebastiani la neve era davvero tanta ma la pista era ben battuta dagli escursionisti. Il bello delle escursioni, oltre ai bei luoghi visitati, è stato il senso di isolamento, di "selvaticità" per dirla con Gary Snyder, dato dalla quasi assenza di altri escursionisti. Abbiamo avvistato qualche traccia di lupo sulla neve ed i tre cani che ci accompagnavano erano nel classico moto perpetuo (fatta eccezione per la piccola Kira, che veniva spesso traghettata dalla sua padrona a bordo di un comodo marsupio...). Poi ci sono state le fantastiche cene dove abbiamo assaporato la cucina locale e vecchi piatti riscoperti, ed assaggiato i vini dei vitigni tipici di questo territorio. Poi la festa del 31 notte, dove i balli l’hanno fatta da padroni, è stata coronata dal falò del "vecchione", il pupazzo che rappresentava l’anno vecchio in cui i viaggiatori hanno inserito i propri "pizzini" con l’elenco delle cose da cancellare dell’anno che passava: un fuoco terapeutico e benaugurante. Poi il suono del tamburello, quello dell’organetto a "2 botte" e dei bicchieri che facevano cin cin. Poi le discussioni sull’aromaterapia e "l’assaggio" degli odori. Infine i saluti, quelli che non piacciono mai a nessuno, anche se sono sempre arrivederci al prossimo viaggio insieme.

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Redazione CdC
17 dicembre 2010