Riflessioni
Siamo tutti artisti.
In noi c’è un teatrante, un giocoliere, uno scultore... e tanto altro.
Abbiamo un cervello creativo... non aspetta altro che di essere usato.
Ma lo teniamo in disparte.
Spesso non conosciamo neppure la sua esistenza.
O pensiamo non sia conveniente farlo vedere in pubblico.
Perché dovremmo imparare a lasciarci andare.
Tornare un po’ bambini.
Liberi di esprimere tutta la nostra fantasia.
Siamo troppo abituati a dar credito solo al nostro pensare razionale.
Chi ama il cammino, sa che con esso si ottiene
anche uno spontaneo accantonamento del rimuginare.
Il corpo che si muove nella natura,
sposta la nostra attenzione dal continuo problematizzare
ad un fluire più istintivo delle nostre componenti emozionali.
Stupiti, ci ritroviamo a fare gesti in leggerezza.
I sensi prendono il sopravvento.
Ricordiamoci che esiste la Land Art.
Lasciare lungo la strada piccoli segnali del nostro passaggio.
Adoperando materiali che raccogliamo dal territorio attraversato.
Costruiamo "le nostre" opere d’arte.
Nel qui ed ora, nell’attimo magico,
che solo col muoversi lento può emergere,
ognuno ha il talento di disporre un sasso, un ramo od una piuma,
in modo unico ed irripetibile.
Sapendo che il vento o la pioggia cancelleranno questa traccia del nostro passaggio.
Basta, volendo, immortalare l’immagine in una foto o in un disegno.
O, ancora meglio, fissando nella memoria e dando un nome alla nostra improvvisata performance,
essa rimarrà indelebile ricordo di quanto siamo potenziali geni artistici.
Abbiamo tutti un "messaggio nella bottiglia" da lanciare nel mondo.
Permettiamoci di costellare il percorso a piedi di simboli di noi.
Con il gusto e la delicatezza di non guastare la bellezza del posto.
Perché esistiamo, valiamo, siamo interpreti attivi del nostro destino.
In sintonia col paesaggio di cui diventiamo protagonisti.
Siamo orme.
Guido Ulula alla Luna