Antologia per camminatori (recensione)

L’oggetto che recensisco oggi è un libro con CD allegato, o un CD con libro allegato? La domanda non è oziosa come sembra. Sebbene sulla copertina si dichiari la prima, sono propenso per la seconda, oggetto uditivo con prolungamento letterario. Intanto perché è nato così, e io - che ho seguito il progetto da vicino -, ho il privilegio di saperlo. È nato per primo uno spettacolo, proposto da Wu Ming 2 al Festival del camminare di Bolzano, spettacolo che ha avuto degno successo in una sera di maggio del 2014. Per quello spettacolo, Wu Ming 2 aveva selezionato a sua discrezione nove brani scelti dall’antologia inglese A Footpath Way del 1911, e li aveva tradotti personalmente. Poi il libro, riprendendo e recependo quei brani, con l’aiuto della traduzione di Francesca Frulla, ha completato l’opera. Ma non è solo questo. Altre ragioni mi inducono a ritenere l’opera un unicum uditivo-letterario, per cui, se posso dare un consiglio al camminatore, è di ascoltare prima il CD, e di farlo seguendo sul libro i testi recitati da Wu Ming 2, così come si fa quando si ascolta un disco nuovo sedendosi in poltrona con in mano il booklet inserito nella confezione. Il camminatore consapevole e voglioso di approfondire, troverà tanti spunti di interesse, e gli verrà voglia di spaziare e approfondire, leggendo i testi completi, partendo dagli autori che più lo hanno fatto sentire vicino al proprio modo di intendere la viandanza.

Luca Gianotti
14 May 2015

Perché è di questo che si parla, di viandanti ante litteram, dei primi camminatori per svago, scrittori che nel secolo diciannovesimo avevano capito quanto il camminare fosse arte di prima scelta. Colpisce Thomas De Quincey, il fumatore d’oppio, che nel 1821 racconta il piacere di camminare per giorni, e di fermarsi a dormire nelle locande di campagna, ma siccome lui non ha soldi, si è inventato la tenda, la prima tenda di cui si parla nella storia del camminare per svago…; colpisce George Borrow, uno scrittore stravagante, vagabondo e viandante; mantengono le aspettative la bella versione del Canto della strada di Walt Whitman e Camminare di Thoreau; e si scoprono autori ormai dimenticati, come Leslie Stephen (alpinista, era il padre di Virginia Woolf), John Burroughs; infine, sempre puntiglioso e severo Robert Luis Stevenson:

“Non si deve pensare che una viandanza – come alcuni vorrebbero farci credere – sia solo un modo, migliore o peggiore, di vedere un paese. Ci sono molti modi di contemplare il paesaggio, altrettanto buoni; e nessuno è più vivido, a dispetto di tanti noiosi dilettanti, che da un treno sulla ferrovia. Ma il paesaggio, nella viandanza, è abbastanza accessorio. Colui che appartiene a questa confraternita, non viaggia alla ricerca del pittoresco, ma di certi sentimenti piacevoli – la speranza e lo spirito con i quali la marcia comincia al mattino, e la pace e la sazietà spirituale del riposo vespertino. Egli non saprebbe dire se gli dà più diletto mettere lo zaino in spalla oppure toglierlo. L’eccitazione della partenza è la chiave di quella dell’arrivo. Qualunque cosa fa, non è solo un premio in se stessa, ma verrà premiata ulteriormente nel seguito; e così il piacere porta al piacere, in una catena senza fine. È questo quel che così pochi capiscono…”

Nel libro si leggono tanti altri autori che non sono nel CD: tra loro William Wordsworth, Walter Scott, Charles Dickens.
Molti di questi testi sono inediti, altri tradotti ma non facilmente rintracciabili. Nel CD c’è anche un classico, Walking di Thoreau, che era contenuto nell’antologia originale del 1911, ma che volutamente è stato scelto di tenere separato dal libro, verrà pubblicato a parte per dargli il dovuto valore e attenzione.
E siccome è del CD che parliamo, non possiamo non parlare dei Frida X, gruppo che vive nell’ombra underground bolognese, e che da anni ha maturato grande esperienza nell’accompagnare scrittori nei loro reading creativi (oltre a Wu Ming 2 fecero le musiche ai reading di Enrico Brizzi). Fantastici. Sanno essere delicati, non sono primedonne, la musica non vuole toglier spazio al parlato, ma ci sono, e danno al CD la qualità di un oggetto artistico. Non sono più un gruppo solo rock, suonano strumenti strani, dal banjo ai tubi intonati (boomwhackers), dal Theremin allo xilofono fino al fischio. E Wu Ming 2? Sembra l’abbia sempre fatto, di stare sul palco dietro a un microfono. Ah no, mi correggo, in effetti l’ha sempre fatto! Conclusione: qui abbiamo un CD con allegato un libro di 20 pagine, al prezzo di un normale CD (o di un normale libro), cioè 17 euro. E c’è sostanza, dentro.

PS: del consiglio datovi poc’anzi (prima ascoltate il CD) già mi pento, perché il camminatore è spirito libero e ama camminare per libera strada, sono sicuro che molti partiranno dal libro, quindi fate come volete, nobili viandanti, leggete ascoltando o ascoltate leggendo, e scusate la mia impertinenza.

Wu Ming 2 (a cura di) – “La Via del Sentiero. Antologia per camminatori”, Edizioni dei cammini 2015 – 17,50 euro