Il cammino è sacralità del corpo

Tanti confondono sacro con religione. E sbagliano.
Le religioni sono servite e servono per nascondere la centralità del sacro in noi.
Tanti sostengono servano anche come controllo sociale ed ausilio consolatorio.
In sostanza le religioni sono un misto fra un meccanismo di potere e una droga per anestetizzare la nostra ricerca del sacro.

Sacro significa separazione.
Sacro è tutto ciò da cui ci sentiamo separati, che ci manca… per essere completi.
La psicologia sostiene che è lo spazio che separa l’Io, la parte cosciente, dal Sé, l’interezza della personalità. Che viene chiamata Es, l’inconscio e l’istinto che ci sottendono.
In estrema sintesi, il sacro sta racchiuso nel corpo e nel modo complesso e misterioso in cui gli atomi interagiscono fra loro, che si chiama energia.
Il problema è che la mente razionale ha scavato voragini di distanza col mondo delle emozioni e della sensorialità., che sono il segnale vitale che il corpo ci invia… perché lo ascoltiamo.

Il cammino è sacralità del corpo

La ripresa della semplice ed antica arte del camminare in un’epoca ipertecnologica ha questo senso.
Rimettere in moto il corpo.
Ripartire dal movimento più elementare, come segnale di protesta contro il dominio del pensiero e della parola e di speranza di un percorso di equilibrio fra tutte le nostre componenti.
Vogliamo riappropriarci dei nostri veri bisogni.

Noi Romantici sosteniamo che per tornare ad essere felici occorre fare la pace con la nostra natura e con la Natura.
Corpo corpo corpo.
Della simbologia del cammino abbiamo detto.
Ma ci serve anche una sessualità libera, consapevole e pienamente affettiva.
Ed un nutrirci di alimenti genuini, che magari coltiviamo o raccogliamo o cuciniamo con passione.
Un rapporto di scambio aperto e piacevole con l’aria e l’acqua e la terra e tutti quanti gli elementi.
Ci serve esprimere creatività, con la danza e le infinite forme dell’arte.
Ci servono gesti e sguardi in una relazione reale, sfuggendo agli inganni virtuali delle macchine intelligenti.

L’amore per la vita va praticato.
Passo dopo passo, come sa fare il viandante.
Le eccessive teorizzazioni o le fughe verso spiritualità illusorie ci sono da ostacolo.

Fidiamoci dei sensi per trovare la nostra strada.
Reimpariamo a usare i sogni, che sono lo strumento che l’intero nostro organismo distilla per donarci la saggezza.
Sacro è ciò che siamo, se accettiamo e adoriamo la materia di cui siamo fatti.
Che è la stessa materia di cui è fatto l’Universo.

Guido Ulula alla Luna

1 January 2010