Rinasce il posto tappa di Patrizia a Ussita

Vi racconto una storia. Una storia di una casa che rinasce e quella di un sogno nuovo.
La storia è quella di Patrizia e della sua casa e b&b in Appennino, a Ussita nelle Marche. L’ho intervistata per voi.

Patrizia ci racconti la tua storia?
«Più di 10 anni fa, dopo aver vissuto per vent’anni anni a Roma, ho scelto di ritornare al mio paese natale Ussita (MC) e trasformare la mia casa di famiglia in un b&b: La Casa dell’Ortigiana, tra i monti Sibillini, con il monte Bove che vigila dall’alto. Non era solo un b&b, curavo il mio orto sinergico e le erbe aromatiche, e le colazioni, con prodotti a km 0 e del territorio, duravano ore perché c’era sempre una storia da raccontare. Poi, ad agosto del 2016, è iniziato lo sciame sismico che ha distrutto il centro Italia e il 26 e il 30 ottobre del 2016, in pochi secondi, il terremoto ha portato via tutto quel sogno: le pareti che avevano accolto tanti sorrisi, la cucina dove preparavo le colazioni e ogni progetto e obiettivo che mi ero fissata, ogni oggetto della casa, senza poter recuperare nulla.»

Daniele Moschini
16 Décembre 2025

In questi anni ho capito che sempre più vuoi tirare tutto fuori, raccontare a briglia sciolta ciò che è stato e come potrà essere; come fosse un esercizio doveroso per la memoria, tua e quella di questi luoghi colpiti enormemente.
«La memoria è necessaria, serve per andare avanti. Mi sono reinventata professionalmente e ho cercato di non abbattermi, anche se la ricostruzione è stata dura, difficile, frustrante e dolorosa, anche a causa di un cancro che ha deciso di venirmi a bussare alla porta, di una burocrazia complessa e piena di ostacoli. Oggi però siamo arrivati alla ricostruzione della mia casa, della Casa dell’Ortigiana. Avevo paura di fare programmi dopo tutto quello che avevo attraversato, dentro di me ho sempre creduto che questo posto meritasse di rinascere, che la montagna avesse ancora bisogno di chi la ama davvero.»

Oggi la nuova casa/b&b sta venendo su, ti ricordi quando per scherzo dicemmo che già nella primavera 2026 sarebbe stato bello accogliere il gruppo della Compagnia dei Cammini nel b&b nuovo? Quando mi hai inviato la foto dei lavori e li ho visti ben avviati ho avuto i brividi e ho pensato che forse, quel pensiero che sembrava strampalato, non è così lontano ora se i passi successivi andranno in porto. Ti ho detto anche che mi sembrava una casa enorme!
«Questi posti oggi sono fatti proprio per il turismo attento e non predatorio, la riconversione dopo il “turismo della neve” è ormai in atto; i camminatori sono quelli che sono continuati a venire qui a Ussita a vedere la situazione e chiederci come stavamo, poi… (pausa)… si, (ride) anche a me sembra grandissima! Ora, finalmente, dopo quasi 10 anni la casa è di nuovo in piedi. Ho scelto di ricostruire una casa passiva in legno, avvalendomi della professionalità di una ditta marchigiana, perché mi sembrava una giusta chiusura del cerchio.»

Manca però un ultimo passo vero?
«Esatto. Occorre riempirla di nuovo di tutto quello che serve per accogliere, perché non ho potuto recuperare nulla dalla mia vecchia casa e, da ordinanza dello stato, la ricostruzione non prevede fondi per gli arredi, quello insomma che rende una casa, “casa”. Laddove possibile mi sto organizzando con materiali da riciclo e riuso, come è stato e sarà lo spirito della casa. Mi servono 23.000 euro per potervi accogliere e abitare insieme questa nuova casa, per far tornare le chiacchiere davanti al caminetto o la colazione all’alba tutti insieme prima di partire per un cammino, qui passa il Cammino nelle Terre Mutate. Ogni contributo, grande o piccolo che sia, è importante. Ci sono ricompense pensate con il cuore. Chi c’è stato in passato lo sa già: questo è il posto dove tornare ogni volta che avete bisogno di ritrovare voi stessi. Ci siamo quasi. È un’accoglienza che torna a vivere in posti dove il turismo lento e rispettoso può mettere radici, dove chi viene sui Sibillini trova non solo un posto dove dormire ma dove trovare la cura».

Ecco il link per supportare Patrizia, c’è una raccolta fondi su Produzioni dal Basso.
Daniele Moschini