Aspromonte a Capodanno, che gioia!

Dal Capodanno in Aspromonte della Compagnia dei Cammini, accompagnato da Andrea Laurenzano, abbiamo ricevuto pensieri positivi, che vogliamo condividere con voi.

Eccoli!


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Redazione CdC
9 gennaio 2014

Tra passato e futuro

Affondo i passi nel passato
Poggio la mente su antiche pietre
Ricerco immagini da conservare nella breve memoria del tempo.
Scopro storie da raccontare, usate e nuove.

Vaga la mente
sospesa tra passato e futuro.
Assapora questo presente silenzioso
rotto da un belato nella valle.
Riposa, accarezzata dal profumo degli agrumi,
dimentica del sudore e delle trame della vita.

Compagne sicure tante braccia
pronte a soccorrere, a stringere, a consolare.
Nitido il profilo dei monti, lunga la strada,
qualcuno aspetta, là in fondo, alla meta.

29 dicembre 2013 – 04 gennaio 2014
Capodanno calabro

Daniela


Capodanno tra i Greci di Calabria

Se in Aspromonte ti vuoi avventurare
l’esperto Andrea devi contattare.

Borghi grecanici potrai visitare;
la fiumara Amendolea ti farà attraversare.

Di Ugo, il bergamotto annuserai;
a tavola, capra e salsiccia gusterai.

Con salutare fatica a Bova arriverai,
lo Jonio e l’Etna all’orizzonte saluterai.

Ameno sarà sostare fra mura petrose,
quando affrontato avrai salite ardimentose.

Pentedattilo e Gallicianò saran da rimirare;
un inquietante passato ti farà sognare.

Se col cammino a Palizzi non arriverai,
sotto un ponte con nuovi amici il Capodanno festeggerai.

Verso Monte Grosso caprette curiose saluterai,
tra prati di felci i tuoi passi condurrai.

Non chiamare il lupo non arriverà,
tra querce, castagni e pini con prudenza si nasconderà.

Davanti a ciceri e tagnarini non esiterai,
a gustar la cucina calabra ti riempirai.

Per strada con cortesia ognun saluterà,
allegria nel cuor questa spontaneità porterà.

E se con persone vere le fatiche del cammin dividerai,
l’andar per sentieri antichi non dimenticherai.

Daniela


Ho partecipato al viaggio in Calabria con uno scopo preciso, quello di ritrovare la grecità in Italia per ritrovare la genuinità di cui ho bisogno, poiché sono convinta che l’arretratezza tanto decantata come un problema e una macchia, sia invece una ricchezza.
Ogni volta che torno al Sud si risvegliano in me sentimenti prima delicati e poi feriti. Delicati per le emozioni di cui il Sud riesce ad abbondare, soprattutto quel sentirsi ricchi perché appartenenti a qualcosa di speciale: il mare Ionio intorno, il sole trasparente, l’aria profumata dalla estese coltivazioni di bergamotto, di ulivi secolari, di agrumi, con l’aria fresca che il mare spinge verso l’Aspromonte selvaggio... eppure sentimenti feriti perché è come se nei confronti di questo essere speciali ci fosse a volte amnesia e a volte violenza.

Mi sono sentita testimone preziosa di paesaggi e dell’idioma greco parlato dai... superstiti. Forse ormai non molti parlano greco, ma la mentalità dell’uomo italiano del sud di Calabria è greca, greco è lo spirito, greco è il rapporto con gli dei, con gli animali, con le leggi, con la morte, e con la vita. Capire questo per me è stato essenziale.

Anche io mi sento come una superstite ora. Di una solitudine fisica, come quella dei paesi abbandonati che abbiamo visto, e di una solitudine dell’anima, come il lamento di quelle voci greche che parlano come dall’oltretomba.

Se avessi potuto scegliere di cambiare qualcosa in questo bel viaggio, forse avrei privilegiato un po’ di più dei momenti personali. Chiaramente forse si tratta di una esigenza particolare, ma avrei avuto bisogno di più spazio personale per digerire la tanta bellezza degli incontri con la terra e con le persone del luogo, magari un’ora per vagare da sola e per sostare un attimo per non essere travolta da nessun altro ritmo se non il ritmo di quei luoghi.

Grazie a tutti per la bella coesione e i passi insieme per benedire l’anno che viene.

Per me le parole sono... in questa canzone grecanica che vi dedico. Dice vieni, vienimi vicino... che sono solo".

Ela elamu Konda (Vieni, vienimi vicino)

Mari


Attendono in un angolo del bagno silenziosi, mesti... quasi in castigo... sono ancora incrostati di fango qualche sassolino incastrato nella suola, il riposo non è contemplato... no! sono fatti per calcare sentieri attraversare ruscelli compagni fidati... i miei scarponi che negli ultimi dieci anni mi hanno guidato con sicurezza su ghiaccio ripe erbose neve ciottoli tondi e sassi appuntiti. Questo probabilmente è stato il loro ultimo viaggio importante, ma è stato un finale da ricordare.

Caro Andrea come dissi sotto al ponte di fronte al fuoco, fra le guide che ho avuto il piacere di conoscere sei fra i miei preferiti, per l’entusiasmo e l’amore per la tua terra che sei riuscito a trasmettere e per la cura e l’accoglienza che ci hai riservato non trascurandoci mai.

Ho gustato nuovi sapori e profumi, ammirato orizzonti ad un ritmo perfetto, mosso passi di una danza contagiosa, ascoltato storie antiche, conosciuto usanze diverse (ho patito un pochino di freddo nell’ultima casetta a Bova)

Ecco mi sarebbe piaciuto ascoltar altre storie, da anziani dalle mani nodose e dallo sguardo scintillante, e in ultimo perché non sfruttarci per "pulire" un pochino i sentieri al nostro passaggio? La nostra filosofia è di non lasciare tracce ma potremmo anche cancellare quelle che altri hanno lasciato!

Fra le domandine del "test di gradimento" viene fatto riferimento ai compagni di viaggio, come se la guida avesse potuto selezionarci...! Ti confesso che nessun viaggio cui ho partecipato è stato rovinato da qualche compagno rompiscatole (se qualcosa non è andato bene è stato solo quando io non ero nello stato d’animo pronto per condividere), c’è chi è più o meno simpatico o più o meno ciarliero, ma se si guarda bene ognuno ha almeno ha un piccolo dono da darci...

Grazie !

Anna


È strano.

Fatico a staccarmi dal computer o, meglio, ho bisogno di verificare se qualcuno del gruppo ha scritto qualcosa, se prosegue il cammino insieme anche a casa. E vedere che anche Flavio c’è, è significativo di quanto l’esperienza vissuta lasci il segno.

Ben vengano allora altre occasioni, caro Andrea. È vero, come dice Anna, che non ci hai mai trascurato. Se posso dire (ma è cuore di mammmmma?) talvolta ho avuto la sensazione di vederti, con tutta la calma filosofica (o calabra?) che ti ritrovi, quasi affannato nel combinare famiglia e lavoro. Ben venga allora il suggerimento di Maria di lasciare qualche spazio per ciascuno, potrebbero essere momenti di libero movimento anche per te.

Per il resto faccio mie le parole di Anna scritte così bene.

Daniela


Ciao carissimi, vedo che avete già scritto in tanti. Io sono appena sceso dal treno che..... sì, va bene, non era così in ritardo.
Volevo solo dire che è stata una splendida settimana, una delle più belle "camminate" che abbia mai fatto (e il tempo per farne parecchie l’ho avuto).
Grazie a tutte/i per tutto!
Vi abbraccio

Rodolfo

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