Il cammino è istinto di sopravvivenza

Comprendo sempre meglio perché ho ricominciato a camminare
In tanti lo stiamo facendo, e questo significa un comune sentire
Una volta anch’io ero affascinato dal mito del progresso
Dell’uomo che controlla e conquista col suo sapere la Natura e l’Universo tutto
È vero, mi battevo per l’uguaglianza fra gli esseri umani e per la libertà dei popoli
Ma non avevo affatto chiaro che con la sua sete di onnipotenza questa umanità sta consumando e
distruggendo le risorse del pianeta di cui fa parte
Come non avevo chiaro che questa corsa senza freni al denaro e al successo è il meccanismo
principale dei nostri malesseri e perdita di salute

Il cammino è istinto di sopravvivenza

Poi ho avvertito il bisogno di tornare a camminare
In realtà non l’avevo mai fatto, perché era scontato l’uso dell’auto e di tutti gli altri facili e veloci
mezzi di locomozione
Penso d’avere ascoltato una voce profonda
All’inizio è stato il piacere di riscoprire la sensorialità del mio corpo e della natura che attraversavo
a guidare i miei passi
Ma più camminavo e più riflettevo, con me stesso e coi tanti compagni di strada
E quell’anacronistico e romantico riprendere ad andare a piedi, si è arricchito via via di sempre
nuovi contenuti
Ora ho una maggiore consapevolezza che quello che sto praticando, il camminare ogni giorno
staccandomi dalla città e dalla tecnologia, non è casuale
È una specie d’istinto di sopravvivenza, una forza sana e riequilibratrice che mi costringe a
guardare in faccia ed a mettere in totale discussione il modello di stare al
mondo che mi ero dato
Ora mi rendo conto che il progredire cieco e narcisistico dell’homo sapiens ha raggiunto una
dannosità autolesionistica che la scienza stessa teme senza vie d’uscita
Per questo camminando sto spostando l’attenzione dal recupero di un mio personale star bene alla
dimensione della testimonianza e della protesta
Vedo l’imprescindibilità che il cammino “mio e nostro” diventi una marcia per la salvezza della
Terra stessa
Vedo che è il momento di far fare un salto di qualità ai nostri piccoli e instancabili passi
Se a chi governa il mondo non frega niente di devastare e depredare solo per il proprio potere e
profitto, tocca a noi dire basta
Ora so che camminando dico no a questo modello sbagliato di civiltà
E so anche che occorrerà battagliare a lungo per riappropriarci della voglia di essere homo naturans
È strano ed entusiasmante allo stesso tempo, col cammino mi reimpossesso della dignità umana
Immagino l’uomo nuovo che con saggezza sa amministrare in armonia il bene della vita, l’amore
per la vita
Un uomo che finalmente ascolta se stesso e tutte le energie che lo compongono e circondano
Un uomo che cammina in sintonia con la Natura, dentro e fuori di sé

Guido Ulula alla Luna

30 luglio 2015