Il cammino è una “droga buona”

Se vivessimo in una società solidale e conviviale
Saremmo felici, semplicemente e naturalmente
Invece viviamo in un’epoca storica orribile
Ingiustizie socioeconomiche crescenti
Tutto finalizzato a produrre e consumare
Col diodenaro in testa
Con la competizione inculcata fin dalla nascita
Con lo stress come compagno della quotidianità
Con la solitudine dilagante
Il malessere e le frustrazioni e il senso d’inutilità
Ci danno un così elevato grado di infelicità
Un’alienazione dal nostro vero essere
Un allontanamento dai bisogni autentici
Che spingono all’uso di ogni tipo di droghe
Per alleggerire il peso di pensieri insostenibili

Che siano sostanze psicoattive che alterano la percezione
O alcolici, o cibo in eccesso o difetto, o dipendenza dal gioco d’azzardo
Per non parlare dell’ottusa fascinazione del virtuale
O del consumismo compulsivo
O dell’annullarsi nel lavoro
O dell’abuso delle più improbabili terapie
O della pratica di sport adrenalinici
Cerchiamo disperatamente ogni strumento possibile
Per alleggerire il peso di esistenze mercificate
Mentre vediamo l’ambiente naturale ed umano andare a rotoli
Assistiamo impotenti all’esibizione scandalosa dei potenti
Che ci comandano col lavaggio del cervello
Convincendoci che non ci sono alternative
Che non serve a niente ribellarsi
Che tanto vale rifugiarsi nelle droghe da loro stessi vendute

La necessità di uscire dal corto circuito perverso
Fatto di doveri finalizzati al nulla
È assolutamente logica e comprensibile
Vogliamo ritrovare noi stessi
Vogliamo tornare a sentire le sensazioni che ci abitano
Vogliamo un po’ di piacere
La sfida è che questa ricerca sia sana
Che oltre al danno di stili di vita patologici
Non accettiamo la beffa del farci del male con le nostre mani
Occorre aver chiaro che le endorfine, le nostre droghe endogene
Possiamo procurarcele senza vendere l’anima al diavolo
Noi valiamo, non siamo quelle merde che vogliono farci credere
Per disincentivare ogni nostra volontà di cambiamento

Il cammino è una “droga buona”

In cammino mi sento bene
Il corpo tutto ritrova armonia
Mi stacco da tutto ciò che è artificiale
Nella natura risuona il mio istinto originario
E incontro compagni di viaggio
E con loro racconto le mie rabbie
E la voglia di non darmi per vinto
E nascono idee positive per un mondo migliore
Sui miei passi riprendo fiducia
La fatica della lotta paga
Se il premio me lo prendo qui ed ora
Il cammino è di per sé gioia

Guido Ulula alla Luna
– Riflessioni dall’ultimo libro di David Le Breton Fuggire da sé. Una tentazione contemporanea, Raffaello Cortina Editore

11 aprile 2017