Viaggiare con lentezza. Con intervento audio di Wu Ming 2

Venerdì 29 giugno, ore 15, Festa Altra Velocità, Avigliana (TO)

Partendo dalla convinzione che viaggiare a piedi sia uno strumento di conoscenza, politico e sociale, abbiamo lanciato un tavolo di lavoro intitolato Viaggiare con Lentezza, per costruire una rete di progetti sociali e civili collegati da cammini.Durante l’incontro durante la festa Altra Velocità a Avigliana (TO), Wu Ming 2 ci ha lasciato un intervento audio molto interessante.
Lo potete ascoltare qui:

Redazione CdC
30 giugno 2018

Dopo aver ascoltato l’intervento di Wu Ming 2, abbiamo riflettuto su come le persone che percorrono i luoghi siano a loro volta attori di cambiamento e di costruzione dell’identità di quei luoghi stessi. Ci siamo interrogati sui pericoli di una massificazione e di una appropriazione del camminare lento da parte di pochi soggetti economici e su cosa possiamo fare in concreto per evitare tali possibilità, ossia vigilare affinché il viaggiare a piedi come momento di conoscenza sia davverò ricco in contenuti e non solo una semplice etichetta.

Abbiamo poi riflettuto su alcuni estratti sul tema del Viaggiare della Visione 2040 di Italia che Cambia, interrogandosi su come rendere questa visione concreta e fattibile.

  1. Dire turismo sarà dire viaggio, conoscenza, responsabilità, cultura. E il viaggio sarà per tutti, inclusivo (ovvero accessibile a tutti), declinato e proposto tenendo conto delle esigenze di ognuno, alla portata di tutti.
  2. Il viaggio tornerà ad essere uno strumento di conoscenza e formazione, consolidandosi come mezzo di accettazione culturale, attraverso la valorizzazione dell’economia del “tu”.
  3. La ricettività sarà maggiormente basata su forme d’accoglienza alternative all’ospitalità alberghiera, che nella maggior parte dei casi implicherà la gratuità

È emersa una forte perplessità sull’idea che l’accoglienza dovrà essere per la maggior parte dei casi gratutita, visto che l’ospitalità è un ambito che richiede grande professionalità e competenze e che giustamente queste vadano riconosciute, pagate e siano sostenibili economicamente.

L’incontro si è concluso rilanciando delle promesse e delle sfide a noi stessi proprio per sperimentare il cammino come uno strumento di conoscenza, politico e sociale.

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